Previously on Posta creativa: esperimenti di disconnessione
In questa puntata: i fulmini di febbraio, un tesoro di chi legge questa newsletter, i compiti della settimana e il calendario per prenotare una chiacchierata conoscitiva per farti sbrinare da me.
E adesso prendi il quaderno, si va.
Cos’è il Diario dei fulmini
Una delle mie quattro agende è piccola e blu, la chiamo Diario dei fulmini: ogni giorno ci appunto quello che faccio/leggo/ascolto/scopro in giro, per tenere traccia in un unico posto di tutti i semi creativi che in qualche modo mi ispirano. Una volta al mese condivido un po’ di questi appunti anche con te. Scopri i fulmini di gennaio.
I fulmini di febbraio

Ascolti
Lo confesso: quando mi fisso, ascolto sempre le stesse cose. Sono lontani i tempi in cui mi mettevo d’impegno a scoprire e appuntarmi musica nuova: adesso, se imbocco un tunnel, resto lì e cambiare non è facile. Per esplorare musica che non conosco e per non far decidere i miei gusti solo a Spotify, ho iniziato a fare un esercizio: quando leggo telegrammy, mi prendo un momento per ascoltare anche la musica che mi racconta. C’è sempre qualcosa che mi viene voglia di conservare e ascoltare ancora.
telegrammy è grandi dischi raccontati con testi piccolissimi. musica e parole selezionate con cura. telegrammy non è sui social. se sei qui è grazie (ai tuoi gusti musicali pazzeschi e) al passaparola. stop.
Letture
Quante orecchie ho fatto alle pagine della Più recondita memoria degli uomini di Mohamed Mbougar Sarr? Ho perso il conto. Quando Filomena Grimaldi della libreria Controvento mi consiglia una lettura, so che avrò un colpo di fulmine. Un romanzo-labirinto che mette al centro un libro scandaloso, forse anche un po’ maledetto, che tocca e smuove le vite delle persone che lo leggono. Dentro c’è tutto: radici, ricordi, scrittura, dolore, mistero, identità. E tanti, tanti segreti.
Visioni
Ho ripreso a praticare una delle mie attività preferite, andare a teatro. Non voglio smettere mai più. A febbraio ho visto e amato:
Come del resto alla fine di un viaggio, di e con Alessio Zambardi, al teatro Kopó Alessio, già magico libraio del Mattone, è tornato in scena a dieci anni dal debutto con un monologo che tiene insieme in modo originale Primo Levi, comicità, viaggi e libri. Io sono rimasta senza parole per la sua bravura e l’ho costretto a promettermi che lo riprenderà ancora, senza far passare altri dieci anni.
Acqua di colonia di e con Elvira Frosini e Daniele Timpano, al teatro Basilica
Noi siamo colonialisti? Lo siamo stati? Che ne sappiamo? E che c'entriamo? E oggi cosa siamo? Il colonialismo italiano. Una storia rimossa e negata che dura 60 anni, inizia già nell'Ottocento, ma che nell'immaginario comune si riduce ai 5 anni dell'Impero Fascista. Cose sporche sotto il tappetino, tanto erano altri tempi, non eravamo noi, chi se ne importa. È acqua passata, acqua di colonia, cosa c'entra col presente? Eppure ci è rimasta addosso come carta moschicida, in frasi fatte, luoghi comuni, nel nostro stesso sguardo.
L’ho visto sabato scorso e mi sento ancora tutta rimescolata. In questo caso più che mai, stare in sala con tutto il corpo e l’attenzione, ridere piangere e provare vergogna, è un’esperienza che non va raccontata, va provata. Il duo Frosini/Timpano è immenso.
Esperimenti
Leggere la mia rivista preferita dall’inizio alla fine, d’un fiato, senza rimandare, senza spezzettarla nei ritagli di tempo. Sono abbonata da anni a Internazionale Kids, eppure non l’avevo mai fatto prima.
Un tesoro di chi legge Posta creativa
Nella mail di benvenuto che ricevi quando ti iscrivi a questa newsletter ti chiedo di consigliarmi un disco, un film, un podcast o un libro che ami, così non finisco nello spam e nel frattempo metto insieme una Scatola dei Tesori collaborativa.
Oggi condivido la risposta di Bice:
«Ti lascio per la Scatola dei Tesori un po' di podcast:
Grazie Bice! E tu, hai altri tesori da consigliare?
Compiti per la settimana
Da Pagine azzurre di Eleanor Perry, traduzione di Marco Rossari:
«Mai più malattie di nessun genere», dissi a Sidney. «Non chiamarmi nemmeno».
«Di cosa vuoi scrivere, cara?»
«Della vita».
«Continua».
«Tutto qua».
«Non puoi dire ai Soldi di voler fare un film che parla della vita! Ma se dici che vuoi fare un film che parla della vita su Marte… allora sì che ragioniamo!»
«La vita sulla Terra, Sidney. Sugli esseri umani che provano sentimenti umani».
Aggrottò la fronte. «Quella parola, umani, è ambigua».
«Ambigua perché, Cristo santo?»
«Non è vendibile. Non te lo produrrebbero mai. Perché mai dovresti scrivere un film che non verrà mai prodotto?»
Se domani potessi realizzare un progetto senza pensare al mercato, al pubblico o ai giudizi, anche i tuoi… quale sarebbe? Facci caso, poi scrivilo sul tuo quaderno.
Chi sono e come posso sbrinarti
Sono Valentina Aversano, sbrino aziende, progetti e freelance e non ti faccio andare in burnout.
Come posso aiutarti? Parliamone: prenota una chiacchierata conoscitiva e raccontami tutto.
Posta creativa torna da te giovedì prossimo: ti è piaciuta questa puntata? Girala a una persona che dovrebbe proprio scoprirla
Oggi ti ho ascoltata andando a camminare. Ci siamo fatte due passi insieme chiacchierando, così! Grazie
Sì, che difficile leggere una rivista tutta d'un fiato e non a spizzichi e bocconi!